A furia di raccontare favole per il solo
gusto di crederle poi vere, si finisce inesorabilmente per perdere qualsiasi
contatto con la realtà. E’ il vizio celato, ma nemmeno troppo bene,
dell’occidente, ovvero quello di credersi, per dirla con l’ottuso Fukuyama, “il migliore dei mondi possibili”, e così
anche l’unico ammissibile, concepibile, tollerabile, degno, in cui finalmente si
è compiuta la suprema volontà dell’uomo: il progresso e la democrazia.
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mercoledì 15 aprile 2015
mercoledì 23 aprile 2014
L'indipendentismo veneto e la fine della storia di Fukuyama
L’uomo, misura della storia, sua unica misura.
L. Febvre
Le accuse di a-storicismo e di anacronismo sollevavate da una pletora di suorine progressiste agli irredentisti veneti suonano quasi come un complimento. Il saggio di Francis Fukuyama intitolato The end of history, pubblicato nel 1992, mette il capello sulla questione, tanto da essere diventato ormai l’imprescindibile “bibbia” simil-storicista per tutti coloro che vogliano applicare alla storia le proprie particolari esigenze (benché taluni di loro non sappiano nemmeno della sua esistenza, ma è il loro progresso indottrinato che prevede l’ignoranza quale dominus per poter occupare una posizione di militanza).
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