Finalmente, dopo tante putrescenti
retoriche, il Premier Renzi si cala
nei panni del giovine promoter porta a porta pagato a voucher. Le indiscrezioni
vociferano che girerà su e giù per il mondo col suo nuovo aeroplanino,
recapitando direttamente a casa e senza impegno il nuovo opuscolo del Mise, che magnifica il basso costo dei lavoratori italiani: “cari stranieri,
delocalizzate, investite in Italialand, ove gli stipendi sono più bassi della
media europea”. Firmato: il Governo
italiano.
Queste, al netto di qualche ampollosa immagine, le ricette
progressiste della brochure apparsa sul sito Investintaly.com, portale che si fregia del logo del Ministero
dello Sviluppo Economico (in Calenda) e distribuita qualche giorno fa a Milano.
Una pubblicità regresso che,
seguendo i “global roadshow”
organizzati in giro per il mondo, da Tokyo a New York, passando per Londra e
Singapore, dovrebbe reclamizzare la propensione all’angolatura retta del lavoratore italiano.
Nella fattispecie, alla voce “Capitale
e talento”, si legge: “l’Italia
offre un livello dei salari competitivo che cresce meno rispetto alla Ue e una
manodopera altamente qualificata dei profili specializzati”. E se questo non
bastasse ancora ad ingolosire i languori degl’investitori filantropi: “un ingegnere in Italia guadagna
mediamente in un anno 38.500 euro,
mentre in altri Paesi lo stesso profilo ha una retribuzione media di 48.500 euro l’anno”. Come dire: “cervelli in saldo, per tutti i gusti e
per tutte le esigenze, robba bbuona, di quella che si può trovare solo dalle
parti dell’India o di un qualche pollaio intensivo terzomondista”.
Già opportunamente oleati e predisposti,
in posizione di ricevimento, gli appetitosi
lavoratori tricolorati sembrano inscenare la stessa parte di ciò che per
noi rappresentano i polacchi. Della serie: “i francesi e i tedeschi costano di più, venite da noi e gli utili si
attizzeranno senza aiutini chimici”.
Poco male, tuttavia, se qualcuno
s’improvvisa novello Mastrota della carne da macello, o se le condizioni medie
del lavoro si stanno sempre più cinesizzando, quando persino
i lavoratori hanno assunto come
posizione preferita per fare all’amore con la vita, la stessa posa richiesta dagli
investitori stranieri (sempre che non siano già feticisti di Stakanov e non
abbiano reificato, autonomamente, il lavoro come autoerotistica pratica
sodomita).
In fondo, se quei nuovi missionari del
capitale arriveranno davvero, i primi a stendere un tappeto rosso alle
iniziative solidaristiche del Governo, saranno proprio quei laboratores che
abbisognano di tirare a campare. Che importa poi, se oggi per tirare a campare
è più utile uno smartphone nuovo e un’apericena settimanale, invece di
conservare una soglia minima di umanità. “Con la schiena dritta non si mangia”
– minaccia il migliore tra gli ominidi economici - e così l’homo sapiens, erectus alla bisogna, in
barba ad ogni darwinismo sociale, torna ricurvus
per spuntare un prezzo migliore sul mercato
del lavoro.
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