CERCA NEL BLOG

giovedì 20 ottobre 2016

Svalutazione del lavoro e competizione

Finalmente, dopo tante putrescenti retoriche, il Premier Renzi si cala nei panni del giovine promoter porta a porta pagato a voucher. Le indiscrezioni vociferano che girerà su e giù per il mondo col suo nuovo aeroplanino, recapitando direttamente a casa e senza impegno il nuovo opuscolo del Mise, che magnifica il basso costo dei lavoratori italiani: “cari stranieri, delocalizzate, investite in Italialand, ove gli stipendi sono più bassi della media europea”. Firmato: il Governo italiano.

Queste, al netto di qualche ampollosa immagine, le ricette progressiste della brochure apparsa sul sito Investintaly.com, portale che si fregia del logo del Ministero dello Sviluppo Economico (in Calenda) e distribuita qualche giorno fa a Milano. Una pubblicità regresso che, seguendo i “global roadshow” organizzati in giro per il mondo, da Tokyo a New York, passando per Londra e Singapore, dovrebbe reclamizzare la propensione all’angolatura retta del lavoratore italiano.

Nella fattispecie, alla voce “Capitale e talento”, si legge: “l’Italia offre un livello dei salari competitivo che cresce meno rispetto alla Ue e una manodopera altamente qualificata dei profili specializzati”. E se questo non bastasse ancora ad ingolosire i languori degl’investitori filantropi: “un ingegnere in Italia guadagna mediamente in un anno 38.500 euro, mentre in altri Paesi lo stesso profilo ha una retribuzione media di 48.500 euro l’anno”. Come dire: “cervelli in saldo, per tutti i gusti e per tutte le esigenze, robba bbuona, di quella che si può trovare solo dalle parti dell’India o di un qualche pollaio intensivo terzomondista”.
Già opportunamente oleati e predisposti, in posizione di ricevimento, gli appetitosi lavoratori tricolorati sembrano inscenare la stessa parte di ciò che per noi rappresentano i polacchi. Della serie: “i francesi e i tedeschi costano di più, venite da noi e gli utili si attizzeranno senza aiutini chimici”.

precariato

Poco male, tuttavia, se qualcuno s’improvvisa novello Mastrota della carne da macello, o se le condizioni medie del lavoro si stanno sempre più cinesizzando, quando persino i lavoratori hanno assunto come posizione preferita per fare all’amore con la vita, la stessa posa richiesta dagli investitori stranieri (sempre che non siano già feticisti di Stakanov e non abbiano reificato, autonomamente, il lavoro come autoerotistica pratica sodomita).

In fondo, se quei nuovi missionari del capitale arriveranno davvero, i primi a stendere un tappeto rosso alle iniziative solidaristiche del Governo, saranno proprio quei laboratores che abbisognano di tirare a campare. Che importa poi, se oggi per tirare a campare è più utile uno smartphone nuovo e un’apericena settimanale, invece di conservare una soglia minima di umanità. “Con la schiena dritta non si mangia” – minaccia il migliore tra gli ominidi economici - e così l’homo sapiens, erectus alla bisogna, in barba ad ogni darwinismo sociale, torna ricurvus per spuntare un prezzo migliore sul mercato del lavoro.

Nessun commento: