La tristezza di leggere che
l'indifferenza la fa da padrone e le parole bontà e comprensione non siano
molto attuali. Vedi persone perse, camminano per strada, mangiano, dormono... non
fanno nemmeno più l'amore, si lamentano, ma non cambiano mai. Troppo coraggio
ci vuole. E se poi te ne penti?
Cambiare per migliorarsi comporta anche dei rischi. Le decisioni più importanti non sono mai facili. Ma se ne va della nostra stessa vita, del nostro futuro, dell'impronta che lasceremo dietro di noi, allora credo sia giusto lottare. Siamo ciechi, muti e sordi davanti al mondo, davanti alla sua indicibile sofferenza, al massimo mandiamo l'SMS per sostenere una causa, ma lo facciamo più perché ci viene automatico che per vera fede nella causa. Siamo asettici, pare che le emozioni siano schivate a tutti i costi, volti paralleli che mai si incrociano, perché guardarsi negli occhi ci mostra quanto siamo simili dopotutto. Ma noi non vogliamo mai assomigliare agli altri, pensiamo di essere migliori, ci riteniamo impeccabili, infallibili, pensiamo di non morire mai. Ci riteniamo esseri umani ma non siamo capaci di provare empatia per i nostri simili, non siamo abbastanza solidali e si pensa sempre che qualunque cosa brutta basta non capiti a noi e gli altri si arrangino. Non viviamo in un contesto sociale, ma in una divisione sociale, di moralità fatta a pezzetti, di parole dette troppe volte e ormai prive di ascoltatori.
Le persone diffidano pure dei
sentimenti. Non sono più sicure di ciò che provano, sono troppo vulnerabili
quando sono naturali. Meglio continuare a recitare, meglio far credere al mondo
di essere indistruttibili e potenti. Ma dietro ogni faccia si nasconde del
dolore. Siamo diventati molto bravi a camuffarlo, anche piangere è diventato
motivo di vergogna. E intanto la vita passa e con essa ogni possibilità di
essere felici, ci lasciamo condizionare dalla folla e dalle promesse di gloria,
ma quando torniamo a casa siamo solo noi, combattendo ogni giorno per le stesse
difficoltà, cercando conforto in un abbraccio, provando a nuotare in un mare di
pescecani, sentendoci aggrediti per la nostra debolezza, che fortunatamente è
quella, insieme alla nostra immensa forza, a renderci umani.Cambiare per migliorarsi comporta anche dei rischi. Le decisioni più importanti non sono mai facili. Ma se ne va della nostra stessa vita, del nostro futuro, dell'impronta che lasceremo dietro di noi, allora credo sia giusto lottare. Siamo ciechi, muti e sordi davanti al mondo, davanti alla sua indicibile sofferenza, al massimo mandiamo l'SMS per sostenere una causa, ma lo facciamo più perché ci viene automatico che per vera fede nella causa. Siamo asettici, pare che le emozioni siano schivate a tutti i costi, volti paralleli che mai si incrociano, perché guardarsi negli occhi ci mostra quanto siamo simili dopotutto. Ma noi non vogliamo mai assomigliare agli altri, pensiamo di essere migliori, ci riteniamo impeccabili, infallibili, pensiamo di non morire mai. Ci riteniamo esseri umani ma non siamo capaci di provare empatia per i nostri simili, non siamo abbastanza solidali e si pensa sempre che qualunque cosa brutta basta non capiti a noi e gli altri si arrangino. Non viviamo in un contesto sociale, ma in una divisione sociale, di moralità fatta a pezzetti, di parole dette troppe volte e ormai prive di ascoltatori.
Per conoscere meglio l'autore, consulta anche il blog di riflessioni in viaggio ed esperienze in poesia...
Justliveyourdream
Justliveyourdream
Nessun commento:
Posta un commento